Progetto PQM - Piano Nazionale Qualità e Merito

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Scenario e obiettivi del Piano nazionale Qualità e Merito

 

Il Piano nazionale Qualità e Merito (d’ora in poi PQM), si pone come un quadro di interventi a supporto della qualità dell’insegnamento secondo metodologie innovative. PQM ha l’ambizione di diffondere nella scuola la cultura della valutazione e dell’autovalutazione non come pratica sanzionatoria ma come occasione per il docente di definire lo status artis professionale ed, eventualmente, migliorarlo. Il PQM “mira a creare un ciclo virtuoso che parta dall'utilizzo dei risultati di una valutazione esterna degli apprendimenti per elaborare un'autodiagnosi e progettare, sia per gli studenti che per i docenti, azioni formative mirate e fondate su metodologie innovative”

Gli elementi fondanti il progetto stesso, sono stati individuati dopo la prima fase di progettazione sul campo in:

1. Utilizzo di test standard per valutazione esterna e autovalutazione,prodotti da esperti della valutazione

2. Attività di miglioramento mirate con utilizzo di metodologie didattiche innovative, progettate da esperti nazionali ed internazionali

3. Potenziamento del lavoro in team fra pari e con personale esperto (tutor)

4. Promozione della responsabilità della scuola e della famiglia sugli apprendimenti

(Fonte: Sito http://www.indire.it/pqm2011/ - Presentazione sul PQM)

 

I protagonisti coinvolti

Il progetto PQM, nel suo sviluppo complessivo, ha previsto:

-          un primo ciclo, sviluppatosi nel corso dell’anno scolastico 2009-2010, finalizzato a progettare sul campo e ad elaborare metodologie di lavoro che portassero ad un progressivo miglioramento degli apprendimenti in ambito logico-matematico;

-          un secondo ciclo, relativo all’a.s. 2010-2011, nel quale il progetto è stato allargato ad un maggior numero di classi e scuole ed ampliato anche all’italiano e sono state estese e consolidate le metodologie didattiche sperimentate nel corso del primo ciclo.

Nell’a.s. 2011-2012 il progetto si avvia ad una terza annualità di attuazione nel corso della quale si completerà la sperimentazione del disegno progettuale nel triennio delle scuole secondarie di I grado già coinvolte e si intraprenderà un percorso verso la disseminazione delle metodologie e degli strumenti PQM nel sistema scolastico, a supporto e complemento di cambiamenti anche strutturali.

 

I numeri

Progetto PQM

Coinvolgimento a livello nazionale

I anno (2009-2010)

80 tutor

1150 classi di scuola secondaria di I grado
(classi prime, area logico-matematica)

II anno (2010-2011)

180 tutor

2338 classi di scuola secondaria di I grado
(classi prime e seconde area logico-matematica, classi prime per l’area linguistica)

Nel corrente anno scolastico non saranno coinvolte altre nuove classi e l’obiettivo sarà quello di accompagnare i tutor verso la terza fase, in cui fine primario sarà la diffusione delle buone pratiche all’interno della scuola e la disseminazione del progetto PQM.

 

Modalità e metodologie utilizzate

Il modello PQM evidenzia la relazione costante tra misurazione degli apprendimenti in ingresso, interventi di miglioramento e misurazione degli apprendimenti in uscita. Questo percorso si articola in quattro momenti o fasi e vede l’intervento congiunto dell’INVALSI, per quanto riguarda la predisposizione e la somministrazione delle prove di valutazione, e dell’ANSAS, per quanto concerne invece l’azione formativa di tutor e corsisti e dunque il supporto costante alle scuole coinvolte nelle diverse fasi del progetto.

  • Le prove oggettive ed esterne possono risultare un utile strumento per integrare i quotidiani momenti di verifica in classe. Tuttavia, queste non attivano da sole un completo processo di diagnosi in quanto riguardano solo alcune discipline e solo alcuni specifici ambiti e processi. E’ dunque necessario approntare ulteriori strumenti sia per la lettura didattica dei risultati che per la rilevazione e l’intervento su altri elementi di “contesto”, come il clima e l’atteggiamento verso la disciplina.
  • L’elaborazione del piano di miglioramento è un momento importante di condivisione tra colleghi e all’interno dei network, finalizzato all’individuazione dei punti di forza e di debolezza degli apprendimenti in classe. Tuttavia la comunicazione tra pari e la motivazione all’autoriflessione sono processi importanti su cui porre maggiore attenzione.
  • L’attuazione dei moduli di potenziamento degli apprendimenti e gli  interventi di formazione tra pari offrono la possibilità di sperimentare e diffondere pratiche didattiche innovative che mettano al centro l’approccio laboratoriale, il lavoro di gruppo e  l’interdisciplinarietà.
  • 

IL MECCANISMO VIRTUOSO

Il meccanismo ‘virtuoso’ del PQM - che dalla diagnosi basata sulla misurazione oggettiva degli apprendimenti giunge al miglioramento del processo di insegnamento/ apprendimento, attraverso la progettazione da parte della comunità scolastica di azioni mirate – prefigura modalità che potranno diventare di riferimento per la costruzione del sistema nazionale di valutazione, come definito dalla Legge 26 febbraio 2011, n. 10.

L’intero disegno progettuale è finalizzato ad avviare in maniera graduale la “messa a sistema” delle metodologie e degli strumenti che realizzano il ciclo virtuoso analisi-diagnosi, progettazione-elaborazione del Piano di Miglioramento mediante la disseminazione delle esperienze, dapprima nelle scuole che hanno già preso parte al progetto nelle fasi di avvio e successivamente anche in altre realtà scolastiche.

Pertanto assumono particolare rilievo:

- la prosecuzione delle attività in corso a completamento del ciclo triennale già avviato;

- contemporanee azioni di disseminazione, curate dalle istituzioni scolastiche partecipanti,finalizzate a diffondere le metodologie a livello territoriale esteso e a garantire il conseguimento di risultati di apprendimento progressivamente più soddisfacenti.

 

Formazione Docenti e funzioni TUTOR

A completamento dell’iter formativo, previsto nell’annualità 2011/2012, i docenti formati a livello territoriale saranno, a loro volta, in grado di “disseminare” nel proprio istituto, all’interno dei dipartimenti disciplinari, dei consigli di classe e dell’intero collegio, le metodologie acquisite sia in merito al processo di analisi e diagnosi, conseguente alle rilevazioni standard, sia relativamente agli aspetti metodologici e disciplinari innovativi.

Sarà loro compito svolgere funzioni tutoriali all’interno della propria scuola, realizzando azioni diffuse di accompagnamento professionale con l’obiettivo di innescare azioni innovative nella didattica curricolare, stimolando condivisione sull’importanza della misurazione standard degli apprendimenti come elemento di pianificazione strategica delle unità scolastiche, che integri e rafforzi la valutazione interna ed il sistema di accountability.

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